Il sito archeologico di Dendera si trova a circa 60 km a nord di Luxor. Nel luogo occupato dall’antica Junet, capitale della sesta provincia dell’Alto Egitto, adesso resta un tempio di età Tolemaica risalente alla fine del I° secolo a.C. Il tempio è dedicato alla Dea Hathor, il cui nome significa tempio di Horus. Hator, come dea, è spesso raffigurata con il capo vaccino e con le sole orecchie bovine. Tutelava le donne, la musica ed i defunti. Tale templio è detto del sistro, strumento magico che, tramite vibrazioni, disperde le influenze negative ed attira quelle positive. Il templio conserva un’atmosfera psichica irripetibile. Mammisi sono templi di piccole dimensioni caratteristici dell’Epoca Tarda, sorgevano nei pressi dei complessi templari principali e celebravano la nascita del dio. Nut è la dea personificazione della volta celeste, sposa di Geb. È rappresentata come una regina alata. Thot è una divinità rappresentata in forma umana con capo di Ibis o solamente in forma di volatile, o, ancora raffigurata come babbuino. Protettore degli scribi e delle scienze, era considerato l’inventore della scrittura. Aton è il disco solare rappresentato come irradiante molteplici raggi conclusi da mani, imposto da Akhenaton come divinità unica. A Dendera, si può vedere ancora oggi un lago sacro, dove erano rappresentate scene dei misteri di Osiride in cui il lago è il simbolo dell’Oceano Primordiale e due mammisi che significa templi della nascita. La faccia anteriore del tempio di Hathor ha sei colonne che raffigurano il sistro, che dà il nome al tempio detto, appunto, del sistro. Il tempio di Hathor a Dendera è concepito, infatti, come un imponente strumento musicale in cui si uniscono le armonie del cosmo. La sala ipostila è costituita da due gruppi di 9 colonne disposti lungo l’asse centrale. Il tetto interno è dipinto con straordinarie immagini cosmiche ed astrologiche. Dopo si entra nella sala dell’Apparizione affiancata da altre sei stanze su entrambi i lati. Tra queste stanze vi sono i luoghi destinati agli alchimisti dove questi ultimi preparavano olii, unguenti e materiali preziosi. Poi si entra nella stanza del Calendario ed in quella del Nilo, entrambe dedicate ai ritmi stagionali per la fecondità dell’Egitto. La stanza centrale è detta dell’Enneade in cui si recitava l’inno diretto ad evocare le divinità. Sotto il tempio si svolgono 12 cripte disposte su 3 livelli e raffigurano l’aldilà. La parte superiore esterna del tempio è una terrazza e si trova la Cappella dell’Unione con il magnetico disco solare che, durante la celebrazione annuale vedeva la statua della dea portata sulla terrazza per essere irradiata direttamente dal sole affinché si caricasse di energie positive. A nord della terrazza vi è una cappella in onore di Osiride, inteso come place destinato alla risurrezione. Tale cappella di Osiride è particolarmente interessante perché vi è collocata una copia del celebre Zodiaco Circolare, l’unico realizzato in ambito egizio, ed asportato dai francesi ed oggi conservato al Louvre di Parigi. Nel 1820 Sebastien Saulnier, deputato al parlamento francese, commissiona l’asportazione dello Zodiaco in questione al muratore Jean-Baptiste Lelorrain il quale, dopo un mese di lavoro, riesce ad asportarlo. Tale Zodiaco giunge a Parigi nel gennaio 1822 e viene acquistato da re Luigi XVIII per arricchire la Biblioteca Reale. Viene, infine, trasferito al Louvre nel 1919. Il bassorilievo, in pietra arenaria, misura metri 2,55x2,53 e contiene il disco centrale del diametro di 1,55 metri. Tale zodiaco sembra aver attratto l’attenzione cosmo-esoterica di archeologi filonazisti quali René Schwaller de Lubicz e del gruppo di scienziati che avrebbe progettato le navi spaziali Haunebu.