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Giuseppe Tucci. Il termine <<Eurasia>> conduce a menzionare un’autorevole personalità del mondo geopolitico italiano del Novecento con spiccata, affermata ed indiscussa serietà di studioso internazionale: Giuseppe Tucci (1894-1984), fondatore nel 1933 con Giovanni Gentile dell’Is.M.E.O. (Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente) di Roma , organismo volto a sviluppare il dialogo interculturale con tutto il mondo arabo, africano e semitico in primis, e con l’universo indo-tibetano e la galassia sino-giapponese dopo. Basta, per rendersi conto di tale straordinaria apertura intellettuale politico-internazionale dell’Is.M.E.O., sfogliare le sue due prestigiose riviste dell’epoca, il <<Bollettino dell’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente>> dal 1935 al 1936, ed il periodico che lo sostituisce dal ’36 appunto, <<Asiatica>>, che cessa la sua pubblicazione dopo il 1943. Intensificazione delle relazioni culturali italo-orientali e dei relativi rapporti economici sono gli obiettivi dell’Is.M.E.O. Sul solco dei due grandi luminari della geopolitica contemporanea quali Karl Haushofer e Halford MacKinder, Giuseppe Tucci si concentra sul Tibet su cui scrive un libro, dal titolo Tibet ignoto pubblicato solo nel 1978. Tucci opera come un vero studioso e storico delle religioni, studiando i testi sacri, la liturgia, l’architettura ed il simbolismo esoterico-sacrale di Induismo, Buddhismo, Tantrismo, Taoismo, Zoroastrismo iranico . Scrive lo stesso Tucci:

<<<<All’orizzonte sconvolgimenti di montagne che piegano le cime sotto il peso del cielo d’indaco; tutte le sovrasta il Kailasa, conteso da tre religioni; bonpo, buddhista e indù; centro del mondo nelle leggende cosmogoniche dell’Asia e simbolo di quel dio ignoto che sotto mille nomi e mille forme, in ogni cielo ed in ogni clima, l’uomo immagina oltre il fluire ed il trapassare delle cose>> . Così, il 10 luglio del 1935, in ascesa verso il Kailas, incontra <<il giovane abate d’un monastero buddhista, vestito di rosso e appena uscito da un eremo dove aveva trascorso tre anni, tre mesi e tre giorni, meditando. Tucci gli chiese di sperimentare le liturgie sottili che sommuovono l’Io, liberando attese stupefatte e pavide: l’ottenne. E vide che quanto gli uomini chiamano “Io” non è che una crosta sottile in bilico dentro un cosmo inatteso e infinito>> .
Sia l’esoterismo asiatico che questa giovanissima scienza, la geopolitica, sono dunque insieme al vertice dell’interesse di una mente curiosa e intelligente come quella di Tucci, il quale diverrà inevitabilmente estimatore e addirittura amico personale di Karl Haushofer, che era a sua volta uno studioso di esoterismo, e che egli invita in almeno due occasioni, sia prima che durante il secondo conflitto mondiale, a tenere delle importanti conferenze su questa materia, e con un più specifico riferimento all’Asia, proprio a Roma, nella sede dell’Is.M.E.O.. Il testo di queste brevi ma dense comunicazioni, che sembrano sfuggite alle ricerche bibliografiche dei rivisitatori contemporanei dell’opera di Haushofer, viene immediatamente pubblicato in un’apposita collana, detta Collezione Sansoni, allora ufficialmente definita come <<Serie di pubblicazioni di argomento letterario, artistico, politico ed economico comprendente i corsi di conferenze tenuti presso l’Is.M.E.O.>>. La prima conferenza risale al 1937, e ha per titolo Parallelismi nello sviluppo dell’Italia, Germania e Giappone, mentre la seconda, leggermente più breve, è del 6 marzo 1941, e si intitola, quasi profeticamente, Lo sviluppo dell’idea imperiale nipponica. Tucci, anche sulla base di queste sue specifiche frequentazioni e letture, manterrà sino alla fine una lucida consapevolezza del fatto che, giunti come si è a un capolinea della storia dell’Eurasia, la sua unità storica e culturale dovrà riuscire a tradursi anche in un’effettiva unità geopolitica, pena il definitivo declino>> .

Oggi si chiama Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (Is.I.A.O.), denominazione assunta nel 1995.

Ved. sull’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, Valdo Ferretti, Politica e cultura: origini e attività dell’IsMeo durante il regime fascista, <<Storia Contemporanea>>, Anno XVII, n. 5, ottobre 1986, Saggi, il Mulino, Bologna, pp. 779-820.

Giuseppe Tucci, Tibet ignoto, Newton & Compton, Roma, 1978, p. 75, cit. da Alessandro Grossato, L’Eurasismo di Giuseppe Tucci e dell’IsMEO, Esoterismo e Fascismo, numero monografico a cura di Gianfranco De Turris, allegato al n. 46 di <<Hera>>, miti, civiltà scomparse, misteri archeologici, Ottobre 2003, Roma, pp. 48-51, p. 50.

Geminello Alvi, Uomini del Novecento, Adelphi, Milano, 1995, p. 164, cit. Alessandro Grossato, L’Eurasismo di Giuseppe Tucci e dell’IsMEO, cit., p. 50.

Ibid.